
- Posted by Matteo Ciofi
- On Dicembre 26, 2018
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- Basilica Vaticana, Chiesa, San Pietro, Santo Stefano degli Abissini, Vaticano
La chiesa di Santo Stefano degli Abissini è situata proprio dietro la basilica di San Pietro ed è una delle chiese all’interno della Città del Vaticano.
Edificata da Leone Magno nel V secolo, fu risistemata sotto il pontificato di Adriano I. La porta d’ingresso del tempio appartiene alla chiesa antica e risale alla metà del secolo XII. All’interno troviamo una sola navata, mentre sull’altare maggiore un quadro di autore incerto che rappresenta il protomartire lapidato.
Secondo alcune fonti, durante il pontificato di Sergio II, questa struttura era un monastero ed insieme con gli altri della zona, venne ceduto al Capitolo vaticano. Più tardi divenne sede dell’ospizio degli Abissini, probabilmente ai tempi di Eugenio IV o di Sisto IV. Sembra infatti che nel 1481 Papa Sisto, in occasione della permanenza a Roma di una delegazione di abissini a lui inviata da Gerusalemme, assegnò loro la chiesa dopo averla riparata, facendovi edificare l’annesso ospizio per i monaci pellegrini. Per questo motivo, dalla fine del Quattrocento, essa venne identificata come Santo Stefano degli Indiani: così, infatti, erano allora chiamati gli abissini.
Gli ultimi cambiamenti risalgono invece all’epoca di Clemente XI, che nel 1706, per opera dell’architetto romano Antonio Valeri, fece sistemare l’interno della chiesa con l’aggiunta della sacrestia e la ricostruzione degli altari.
Con la costituzione Alias postquam del 15 gennaio 1731, Clemente XII assegnava la chiesa di Santo Stefano dei Mori con l’ospizio e il giardino, ai monaci di Sant’Antonio abate: abissini, etiopi, copti o egiziani, la ottennero con l’impegno di celebrare le feste di santo Stefano protomartire il 26 dicembre e di san Silverio Papa il 20 giugno.
La chiesa attualmente ospita alcune volte dei matrimoni, quasi sempre di impiegati presso il Vaticano, e lo scorso luglio proprio il Santo Padre ha celebrato le nozze a sorpresa di una giovane coppia: una ex guardia svizzera ed una impiegata dei Musei Vaticani.