
- Posted by Matteo Ciofi
- On Novembre 25, 2016
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- Anno Santo, Chiesa, Giubileo, Misericordia, Papa, Papa Francesco, Vaticano
Poco meno di dodici mesi, precisamente 348 giorni, in questo arco di tempo si è consumato il Giubileo, l’Anno Santo straordinario della Misericordia. I dati forniti dal sito ufficiale indicano come 21.292.926 i partecipanti ai vari eventi che si sono succeduti nella capitale in questo anno, una cifra importante in linea con le previsioni realistiche.
Numeri importanti che nella conferenza stampa di lunedì Mons. Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, ha voluto spiegare specificando che pellegrini provenienti da 156 Paesi di tutto il mondo sono stati presenti a Roma. Fisichella ha sotttolineato anche che: “A livello globale, infatti, grazie a dati forniti da alcune importanti Diocesi sparse in tutto il mondo, è stato possibile stimare una partecipazione media tra il 56% ed il 62% della popolazione cattolica complessiva; si parla di una forchetta tra i 700 e gli 850 milioni di fedeli che hanno varcato la porta santa dall’8 Dicembre 2015 al mese di Novembre 2016, nelle Diocesi. A questi è necessario aggiungere i fedeli che hanno attraversato le Porte della Misericordia aperte nei santuari e nei luoghi di pellegrinaggio di tutto il mondo. Si tratta, quindi, del conteggio al di fuori delle Porte relative alle Diocesi. A tal riguardo è possibile verificare che i più grandi santuari hanno registrato un’affluenza media di 3 milioni di fedeli; ad esempio il santuario di Cracovia è stato meta di pellegrinaggio per 5 milioni di cattolici; il santuario di Santiago de Compostela ha battuto il record del 2010 di affluenza; il santuario di Guadalupe ha visto la presenza di circa 22 milioni di pellegrini. La somma di questi dati, pertanto, porta a un risultato complessivo di oltre 900-950 milioni di fedeli che in tutto il mondo hanno attraversato la Porta Santa”.
Le parole del Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione evidenziano i risultati chiari ottenuti da questo Anno Santo. Roma, nonostante il Campidoglio senza sindaco, poi commissiariato ed infine in mano a Virginia Raggi ha saputo venirne fuori bene, grazie alla storica capacità ed abitudine di saper accogliere centinaia di migliaia di persone. Non sarà una capitale europea avanzata ed efficace come Parigi, Londra o Berlino, ma di certo nessuno al mondo vede arrivare così tanta gente ripetutamente, per eventi religiosi.
In un 2016 bagnato di sangue e terrore, il grido di Misericordia del pontefice si è levato sempre più alto. Papa Bergoglio non ha perso una occasione per parlare di ponti da costruire e muri da abbattere, proseguendo nel frattempo il suo percorso ecumenico. Rifugiati, persone con disabilità, detenuti, poveri, loro sono stati il centro di questo Anno Santo e tra le tante parole ascoltate nel corso dei mesi, l’omelia del 12 giugno del Santo Padre, nell’occasione del Giubileo dei disabili, mi è rimasta impressa sopra ogni cosa. Una dura reprimenda a chi volge dall’altra parte il proprio sguardo fingendo che queste persone sofferenti non ci siano. In quella occasione il pontefice ha insistito sulla terapia dell’amore e del sorriso per guarire l’anima e il corpo. Il ritmo del falso benessere può a volta essere intralciato da chi soffre e dai malati, ha detto il Papa che senza giri di parole, che ha poi condannato ed ammonito chi pensa che sia un bene sbarazzarsi di queste persone, soprattutto in un periodo di crisi economica.
Rimangono tanti passaggi e molti momenti toccanti di questo anno, di certo il messaggio è che finito il Giubileo non deve finire la Misericordia. Concetto che il Santo Padre ha voluto sottolineare immediatamente, anche nell’udienza generale di mercoledì. Insieme alle immagini e alle parole dell’Anno Santo si colloca anche la Lettera apostolica del Papa Misericordia et misera che sono le due parole utilizzate da sant’Agostino per raccontare l’incontro tra Gesù e l’adultera.
Sono quattro i punti su cui si basa la lettera: tutti i sacerdoti avranno d’ora in poi la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto, i Missionari della Misericordia proseguiranno il loro ministero, i fedeli che frequentano la Fraternità San Pio X potranno continuare a ricevere validamente l’assoluzione sacramentale e, infine, l’istituzione della Giornata mondiale dei poveri. La lettera mostra come non ci sia peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere ed Antonio Spadaro SJ e direttore de La Civiltà Cattolica ha espresso il suo pensiero sulla lettera affermando che: “Il Vangelo stesso è il messaggio della misericordia”.
Finisce il Giubileo ma prosegue la Misericordia del Signore, quella che dovremmo mettere in pratica quotidianamente, anche con un piccolo gesto al giorno, perché così si potrebbe fare una rivoluzione. E questa è ovviamente una delle tante frasi-insegnamento che ci ha lasciato Papa Francesco in questo Anno Santo appena terminato.