
- Posted by Matteo Ciofi
- On Dicembre 13, 2016
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- Anthony Perruzza, Babbo Natale, Bambini, Canada, Intervista, Natale, Toronto, Vaticano
Mentre impazza la corsa per i regali di Natale, più o meno trendy, c’è tutta una parte di mondo che rimane fuori da questo circo elettrizzante di consumismo: quelle persone meno fortunate che quotidianamente devono affrontare tanti problemi e numerosi disagi. È il caso di svariate famiglie nell’area di Jane e Finch periferia nord-ovest di Toronto, a qualche fermata di bus dal capolinea della metropolitana di Downsview. Sabato scorso, all’Oakdale Community Centre di Grandravine Drive, c’è stato spazio per una bella iniziativa intitolata “Christmas Toy Drive”. Cibo, intrattenimento, ma soprattutto la presenza di Babbo Natale e di tanti regali per i bambini che hanno avuto la possibilità di vivere una giornata diversa in pieno spirito natalizio. Anthony Perruzza, Toronto Councillor ed ideatore dell’iniziativa, a margine dell’evento ci ha rilasciato in esclusiva queste dichiarazioni per raccontarci la storia e l’essenza di questo bel momento di condivisione e solidarietà.
Quando nasce l’idea di questa iniziativa per poter coinvolgere anche le persone meno fortunate e rendere il loro Natale più degno di essere chiamato in questo modo?
Sei anni fa, poco dopo Natale, eravamo in un centro comunitario e avevamo dei piccoli regali per i bambini, uno di loro mi ha detto che era l’unico che aveva ricevuto. Questa cosa mi ha colpito molto e mi ha fatto pensare che bisognava rendere questa iniziativa ancora più grande. Poter dare qualcosa agli altri è sempre bello, soprattutto a chi ha delle difficoltà di vario tipo e aiutare la gente di questo distretto per me è molto significativo. Da quell’episodio, ogni anno questo evento è diventato sempre più grande così come il numero dei partecipanti.
Quale è il numero dei partecipanti?
I regali sono circa 400. Alcuni però sono stati già consegnati nei palazzi in cui vivono i bambini. Qui oggi sono presenti quelli che sono riusciti a venire e hanno trovato cibo, musica e anche Babbo Natale con i regali.
Un evento dal grande spirito ricreativo.
Assolutamente sì, ma tutto questo però è possibile grazie al grande lavoro dei volontari che si occupano di organizzare le attività. Ci vuole tempo e impegno, e questi ragazzi hanno reso possibile l’evento.
Qual è il motivo per cui l’evento si svolge in questo posto specifico?
Jane e Finch è il mio distretto, sono cresciuto qui vicino, conosco molto bene questa area e so le problematiche della zona. C’è tanta povertà e tanto bisogno, ci sono molte famiglie con disagi e bambini con solo un genitore. Ho un legame speciale con questo quartiere e per me è bello poter dare qualcosa a queste persone.
Al di là di questo evento, durante l’anno ci sono altre iniziative per i giovani in questo quartiere?
Sì, qui ci sono ragazzi con difficoltà sociali e a rischio, giovani che possono entrare facilmente in contatto con ambienti pericolosi. Da anni cerchiamo di dare ai ragazzi delle alternative, come ad esempio le corse di biciclette. La polizia invece fa dei corsi speciali ai ragazzi, sono modi per creare una connessione con i giovani. Noi speriamo che tutto questo possa servire e l’obiettivo è che i ragazzi possano avere degli esempi diversi da seguire.
Un evento del genere è molto “cristiano” nel senso del dare agli altri. Credo che a volte sia molto più bello sapere di aver reso felici altre persone. Qual è il suo pensiero a riguardo?
Nel mio discorso stasera ho detto che il regalo più bello per me è vedere tutta questa gente qui e vedere i bambini andare via felici con il loro regalo dopo aver avuto la possibilità di passare un bel pomeriggio, diverso dal solito e divertente. Questo è molto bello e sono davvero contento.
Ogni bambino riceve un regalo, ma non sono dei regali casuali, poiché in base al sesso e all’età, tutti hanno dei doni adeguati. Questo lavoro però implica una lunga ricerca e una preparazione curata nei minimi dettagli.
Come dicevo prima, il lavoro dei volontari è fondamentale e molto prezioso. Sono loro che vanno nei palazzi dove vivono le famiglie bisognose e ottengono le informazioni necessarie. Queste successivamente vengono elaborate e si stila una lista per capire che tipo di regali possono essere comprati. Una bambina di 8 anni riceverà di conseguenza un regalo adeguato per lei e diverso da chi ha 4 anni. È un bel progetto che coinvolge molte persone ma tutti sono felici di farlo perché sanno il valore dello scopo finale.