
- Posted by Matteo Ciofi
- On Maggio 11, 2015
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- pace, Papa, Raul Castro Ruz, Regina Caeli
“Se il Papa continuerà così, anche io che sono comunista tornerò alla Chiesa Cattolica e ricomincerò a pregare.” Non è una frase qualunque quella che ha rilasciato Raul Castro Ruz al termine dell’incontro privato con Papa Francesco, è una dichiarazione forte, che sposta gli equilibri e sottolinea ancora una volta, non che ce ne fosse bisogno, la capacità attrattiva del Santo Padre. Cinquanta minuti di colloquio, sorrisi e cordialità, scambio di doni finale, con regali che hanno richiamato i temi della povertà e dell’immigrazione. Il presidente cubano ha voluto ringraziare il pontefice per il suo peso nel miglioramento delle relazioni diplomatiche fra USA e Cuba e ha promesso che durante il viaggio di Papa Francesco, che sarà proprio a Cuba dal 19 al 22 settembre, sarà presente a ogni messa.
La semplicità del Papa arriva dritta al bersaglio nuovamente, senza giri di parole ma con la naturalezza che contraddistingue il Santo Padre. Parole chiare e che arrivano sempre. Inequivocabilmente.
Il pontefice si è poi affacciato su Piazza San Pietro e rivolgendosi ai fedeli ha invitato loro a seguire il comandamento di Gesù, quando durante l’ultima cena esorta gli apostoli ad amarsi l’uno con l’altro, proprio come lui aveva fatto con loro. L’amore verso il prossimo è il tema che riempie la domenica, un sentimento puro che il Santo Padre chiede di tenere sempre a mente. Ogni giorno. Con azioni piccole, apparentemente non importanti ma ricche di significato. Il Papa attualizza il concetto e fa esempi di vita reale, semplici e pratici. Raccoglie applausi, prima di rivolgere un pensiero alle mamme, al loro giorno e alle celebrazioni per la figura materna.
La domenica si chiude con la promessa di Raul Castro Ruz e l’invito ad aiutare gli anziani, è il preludio alla semplicità e alla leggerezza che il Papa mostra incontrando i 7000 bambini l’indomani, giovani studenti coinvolti nel progetto educativo “Fabbricare la pace”. Tante domande, in un clima di festa nell’aula Paolo VI ma come sempre il Santo Padre si districa fra i quesiti dei bambini regalando un sorriso, una frase e un invito morale, suggerimenti, ricordando l’importanza di “fare la pace” ma anche che Dio pedona, sempre e ogni cosa.
Non manca però, nell’atmosfera festosa, un dichiarazione dura e decisa, contro chi preferisce le armi e la guerra consapevole di poter guadagnare di più, perché Bergoglio va dritto al nodo, si smarca e colpisce quei potenti che si sono arricchiti a discapito di vittime e tragedie.
Chiaro, come sempre, in grado di attirare Raul Castro Ruz, di invitare i fedeli ai piccoli gesti di amore verso il prossimo, di rivolgersi ai bambini con simpatia e delicatezza, senza dimenticare chi ha scelto la strada della cupidigia e dei soldi sulla pelle degli altri. In 24 ore, Papa Francesco, fra semplicità e applausi.