
- Posted by Matteo Ciofi
- On Giugno 18, 2016
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- Ambiente, Anniversario, Ecologia, Enciclica, Laudato si', Natura, Papa Francesco, Vaticano
Un anno è trascorso dalla pubblicazione di Laudato Si’, seconda enciclica di Papa Francesco scritta nel suo terzo anno di pontificato.
Il rispetto per l’ambiente non è rimasto ingabbiato solo nelle pagine del libro perché in numerose occasioni il Santo Padre è tornato a parlare di questo tema, uno dei più sottolineati insieme alla misericordia, alla “Chiesa in uscita” e al rispetto per gli anziani in questo anno che ha coinciso anche con i primi sette mesi del Giubileo straordinario.
La Giornata per la custodia del creato ha così assunto inevitabilmente una importanza speciale nel 2015 ed il primo settembre è stata un occasione nella quale il pontefice ha voluto condividere con il Patriarca Ecumenico Bartolomeo le preoccupazioni per il futuro del creato, accogliendo il suggerimento del suo rappresentante, il Metropolita Ioannis di Pergamo. Il Papa in una lettera dello scorso agosto, rivolta al presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, e al presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, cardinale Kurt Koch, aveva scritto: “Desidero comunicarvi che ho deciso di istituire anche nella Chiesa Cattolica la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato e che a partire dall’anno corrente, sarà celebrata il primo settembre, così come già da tempo avviene nella Chiesa Ortodossa”.
Un gesto importante e da non sottovalutare per il doppio scopo: dare valore a una giornata del genere ma farlo soprattutto in comunione con i fratelli ortodossi.
La crisi ecologica è stata al centro della Liturgia della Parola del primo settembre nella quale padre Raniero Cantalamessa ha ricordato il dominio indiscriminato dell’uomo sulla natura, errata interpretazione di quanto è scritto nella Genesi: “Riempite la terra e soggiogatela, dominate su ogni creatura”. Ma ciò non significa, spiega, “sfruttamento”. “Il dominio di Dio sulle creature –ha proseguito Cantalamessa- non è certo finalizzato al proprio interesse, ma a quello delle creature che egli crea e custodisce. C’è un parallelismo evidente: come Dio è il dominus dell’uomo, così l’uomo deve essere il dominus del resto del creato, cioè responsabile di esso e suo custode. L’uomo è creato perché sia ‘ad immagine e somiglianza di Dio’, non di padroni umani”.
Durante il viaggio in USA del settembre scorso, il Papa parlando all’Onu fra i diversi argomenti toccati ha menzionato il problema ambientale, affermando che esiste un vero “diritto dell’ambiente” ed ogni danno a quello è un danno all’umanità. Nella Conferenza Onu di Parigi di dicembre, tappa fondamentale per lo storico accordo sul clima per fermare il surriscaldamento del Pianeta, il Santo Padre ha sottolineato che “la sua attuazione richiederà un corale impegno e una generosa dedizione da parte di ciascuno”. Papa Francesco ha poi auspicato “che venga garantita una particolare attenzione alle popolazioni più vulnerabili” ed esortato “a proseguire con sollecitudine il cammino intrapreso”.
Interessante è segnalare come l’enciclica abbia avuto un riscontro reale, a tal proposito è emblematica la reazione di una grande azienda come Leroy Merlin. Luca Pereno, coordinatore dello Sviluppo Sostenibile della società francese in Italia ha affermato: “Poco dopo la pubblicazione dell’enciclica di Papa Francesco dedicata all’ambiente, sono stato invitato a parlare di sostenibilità ambientale in un convegno. Ho letto l’enciclica e ho trovato un passaggio nel quale si denunciava che la sostenibilità troppo spesso è solo marketing e comunicazione. Ho capito che come Leroy Merlin non facevamo abbastanza”.
Nel 2016, la salvaguardia del creato, dell’ambiente e di tutto ciò che di naturale ci circonda sono ancora temi di attualità perché malgrado tutto, nonostante la sensibilizzazione verso certi argomenti, ci sono ancora milioni di persone che nel loro piccolo, con azioni apparentementi banali, non rispettano l’ambiente. Dal semplice pezzo di carta buttato in terra fino a qualunque tipo di inquinamento, molto dipende ancora da noi, tanto è nelle nostra mani. Questo aspetto rimane però una grossa opportunità, la chance di poter attivamente cambiare il corso degli eventi, rispettando e ragionando, soprattutto sui nostri sprechi.
Tutto parte ancora da noi, e nel 2015 a Salt and Light TV abbiamo iniziato a trasmettere Creation, la nuove serie del Diacono Pedro Guevara-Mann e Sr. Marie Damien Savino, FSE che risponde al quesito: “Perché dovremmo preoccuparci dell’ambiente?” Entrambi hanno cercato di trovare la risposta dentro la rivelazione di Dio nella sua creazione e negli insegnamenti della Chiesa cattolica.
Creation mostra che occuparsi di questioni ambientali, concentrandosi su soluzioni politiche, economiche, ideologiche è nobile ma non basta. Ciò che invece la Chiesa cattolica ha detto nel corso dei secoli, riguardo la sacralità di tutta la creazione ci può portare a risposte concrete alle sfide ambientali di oggi – risposte radicate nella verità della creazione.
Tutte le storie di Creation attirano l’attenzione su molte questioni – la gestione dei rifiuti, l’agricoltura urbana e locale, la scarsità d’acqua, la contaminazione delle acque di scarico, offrendo alcune risposte di cui molti sono alla ricerca per quanto riguarda le nostre preoccupazioni per l’ambiente.
Recentemente ho letto una frase di Andy Warhol in cui affermava quanto segue: “Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare”, impossibile non trovarsi d’accordo, sarebbe fondamentale però, mettere in pratica tutto questo e non solo per un discorso artistico o puramente estetico.