
- Posted by Matteo Ciofi
- On Novembre 26, 2015
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- Africa, Kenya, Nairobi, Papa Francesco, Vaticano, Viaggio apostolico
Seconda giornata in Kenya per Papa Francesco, dopo l’incontro di ieri al palazzo presidenziale, giovedi particolarmente intenso per il Santo Padre.
Quest’oggi infatti il pontefice durante l’incontro ecumenico ed interreligioso svoltosi nella nunziatura apostolica, ha ribadito come il nome di Dio non si possa mai usare per giustificare la violenza.
Il dialogo ecumenico e interreligioso non è un lusso -ha sottolineato il Papa- non è qualcosa di aggiuntivo o di opzionale, ma è essenziale, è qualcosa di cui il nostro mondo, ferito da conflitti e divisioni, ha sempre più bisogno”.
Ricordando il cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, nel quale la Chiesa Cattolica si è impegnata nel dialogo ecumenico e interreligioso, il Papa ha ribadito il concetto dicendo di “riaffermare questo impegno, che nasce dalla convinzione dell’universalità dell’amore di Dio e della salvezza che Egli offre a tutti. Il mondo giustamente si attende che i credenti lavorino insieme con le persone di buona volontà nell’affrontare i molti problemi che si ripercuotono sulla famiglia umana. Nel guardare al futuro, preghiamo affinché tutti gli uomini e le donne si considerino fratelli e sorelle, pacificamente uniti nelle e attraverso le loro differenze”.
Il Santo Padre si è successivamente spostato nel Campus universitario della capitale per la Messa. “L’avanzata dei nuovi deserti del materialismo e dell’indifferenza si contrasta irradiando nella società l’amore di Dio, attraverso gesti di fraternità e di sostegno ai più poveri”. Questo è stato il messaggio affidato da Papa Francesco alle migliaia di persone che hanno partecipato alla Messa. Il Papa ha chiesto di difendere la vita e la famiglia “dall’arroganza” che ferisce la dignità umana.
Il Santo Padre ha concluso il suo intervento dichiarando come la missione cristiana sia quella di vivere, da “uomini e donne che siano canali della grazia di Dio, che permettano alla sua misericordia, benevolenza e verità” di costruire “una casa che sia un focolare” per vivere in “armonia” come fratelli. Una casa in cui i giovani sono gli abitanti più speciali.
Questo pomeriggio, ultimo appuntamento per il Papa con il meeting con il clero e i religiosi e la visita all’Ufficio Onu di Nairobi. Proprio al quartier generale delle Nazioni Uniti, il Papa ha dichiarato: “Ogni governo adempia il proprio e non delegabile dovere di preservare l’ambiente e le risorse naturali del proprio Paese, senza vendersi a ambigui interessi locali o internazionali”.
Il pontefice si è espresso anche su altri temi come i traffici illeciti: “Il commercio illegale di diamanti e pietre preziose, di legname, quello di avorio con il conseguente sterminio di elefanti, alimenta l’instabilità politica, la criminalità organizzata e il terrorismo. Anche questa situazione è un grido degli uomini e della terra che dev’essere ascoltato da parte della comunità internazionale”.
Domani invece il pontefice si recherà nel quartiere povero di Kangemi. Alle 10.00 l’incontro con i giovani nello Stadio Kasarani, seguito subito dopo da quello con i vescovi del Paese.
Nel pomeriggio il Papa partirà per Entebbe, in Uganda: anche qui sono subito in programma la visita di cortesia al presidente della Repubblica e l’incontro con le autorità e il Corpo diplomatico. In serata si recherà a Munyonyo per un saluto a catechisti ed i insegnanti.