
- Posted by Matteo Ciofi
- On Agosto 31, 2017
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- Bogotà, Cartagena, Chiesa, Colombia, Papa Francesco, Vaticano, Viaggio apostolico
“Bienvenido Papa”. Recita così il display dei bus di Bogotà quando alla visita del pontefice manca più di una settimana. Tutti i veicoli del TransMilenio, la metropolitana su gomma della città, simboleggiano a loro modo l’attesa che si respira nella capitale che accoglierà il Santo Padre nel pomeriggio del 6 settembre.
Disordine, caos, un tempo mai clemente e pioggia che batte puntualmente almeno una volta al giorno: sarà ben diverso da Roma il clima che il pontefice troverà nella “Nevera”, la ghiacciaia, questo il soprannome di Bogotà.
Tantissimi sono i riferimenti che riconducono alla visita ormai prossima del Santo Padre, la prima per Francesco, e la terza nella storia dopo quella di Paolo VI nel 1968 e Giovanni Paolo II nel luglio del 1986.
Volantini e manifesti informano i fedeli, mentre tutte le parrocchie forniscono i dettagli per essere parte di questo grande evento che culminerà con la messa al Parco Simón Bolívar il 7 settembre alle ore 5 di pomeriggio. L’ingresso sarà libero e aperto già dalle 4 di mattina, ben tredici ore prima dell’arrivo del pontefice. Per partecipare è indispensabile registrarsi presso la propria parrocchia, dove le file, in base a quanto raccolto, non sono state brevi e facili da gestire.
Demos el primer paso dice uno dei fogli ufficiali della visita affissi in giro per la città. Come sempre la voglia del Papa è quella di andare avanti e stimolare. La Chiesa in uscita, l’attenzione alle persone in difficoltà e le periferie del mondo, dove la fiducia e la compassione sono elementi ancora più preziosi: anche in Colombia questi saranno i temi che accompagneranno tutte le tappe del pontefice. Un paese con oltre l’80% di cattolici, intesi come battezzati, e con una percentuale che in generale va oltre il 90. Uno stato che fino al 1991 aveva il cristianesimo cattolico come religione ufficiale dello Stato, e il paese stesso era consacrato al Sacro Cuore di Gesù.
La cattedrale in cui il Papa farà una breve visita dopo quella di cortesia al Presidente è ancora circondata da impalcature. La parte superiore è pronta, diverso il discorso per le entrate avvolte da teloni verdi che nascondono gli operai intenti a dare gli ultimi ritocchi.
Proprio dietro la cattedrale si staglia il Monserrate, la montagna che domina il centro di Bogotà. Oltre 3000 metri di altezza ed il santuario sulla vetta dedicato a “El Señor Caído” , il Cristo Caduto, luogo di culto e di pellegrinaggio, soprattutto la domenica quando i prezzi per la funicolare sono dimezzati.
Se Bogotà vive l’attesa in modo frenetico, diverso è il discorso per Cartagena, l’ultima tappa del viaggio colombiano del Santo Padre. Qui il pontefice arriverà domenica 10 settembre e guiderà la benedizione della prima pietra delle case per i senzatetto e dell’Opera Talitha Qum nella Piazza San Francesco d’Assisi. A seguire, il Papa presiederà l’Angelus davanti alla chiesa di San Pietro Claver, prima di visitare l’omonimo santuario.
Cartagena de Indias si affaccia sul Mar dei Caraibi, sesta città colombiana per popolazione, è soprattutto una importante meta per i turisti. Le differenze climatiche e non solo con Bogotà si riscontrano però anche nel modo di approcciare all’arrivo del pontefice. La città infatti sembra ancor più coinvolta nell’accogliere vacanzieri e gente da ogni angolo del mondo, e dalle spiagge di Bocagrande è ben difficile immaginare che in meno di due settimane possa sbarcare il Papa. Non si trovano infatti volantini e manifesti, mancano i richiami a questo evento, se si trova una immagine del Santo Padre è per l’Anno della Misericordia, una gigantografia del pontefice vicino l’ingresso della chiesa su Calle Diagonal 1, a due passi dall’Edificio Belmar.
La discrepanza fra Bogotà e Cartagena è piuttosto grande, talmente tanto che non è facile spiegare il perché, i cartageneri intanto sorridono alla domanda su come la città si stia preparando a questo incontro, ma assicurano di essere in trepidazione.
Villavicencio e Medellín saranno le due tappe intermedie del viaggio in Colombia del pontefice, in entrambe le città il Santo Padre celebrerà la messa, ma a Villevicencio ci sarà spazio anche per il Grande Incontro di preghiera per la Riconciliazione Nazionale nel Parque Las Malocas. Un appuntamento che per i colombiani avrà un valore speciale e non solo simbolico, un passo in avanti per sanare alcune ferite che ancora non sono del tutto sparite nel paese sudamericano.
Anche perché come riporta uno dei tanti fogli in giro per Bogotà contrassegnato dal volto di Papa Francesco, “Para conseguir la paz se necesita valor, mucho más que para hacer la guerra”.
Un messaggio che ricorda come anche in questo viaggio apostolico, il Santo Padre partirà essenzialmente come pellegrino e uomo di pace.