
- Posted by Matteo Ciofi
- On Settembre 9, 2016
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- Cuba, Documentario, Fidel Castro, Gianni Mina, Papa Francesco, Politica, USA, Vaticano
Si chiama Papa Francesco, Cuba e Fidel. La storica visita di un pontefice venuto dal Sud l’ultimo documentario di Gianni Minà presentato questi giorni a Toronto.
Due ore di un racconto appassionato che parte dalla visita del pontefice a Cuba lo scorso settembre. Quattro giorni di meeting e preghiere, con una visita anche a Fidel Castro, momento documentato dalla pellicola che svela il divertente finale con uno scambio di battute fra i due, in seguito alla richiesta del Papa al Leader Maximo di pregare per lui con un Padre Nostro qualche volta.
La visita papale sull’isola è però il pretesto per raccontare anche il disgelo dopo oltre 50 anni dei rapporti fra gli Stati Uniti e Cuba, un lungo percorso incentivato anche dal Santo Padre stesso, autentico mediatore supportato da due figure apparentemente secondarie ma in realtà centrali come quella di Monsignor Becciu (Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato) e Mons. Jaime Ortega (Aricescovo dell’Avana).
Il documentario ripropone le ammissioni di colpa di Obama sui rapporti con Cuba, la volonta di Jimmy Carter di riconciliare i due stati negli anni Ottanta e diversi segmenti con le dichiarazioni del Papa, soprattutto una, in occasione dell’Angelus di domenica primo settembre 2013, un appello così sentito da indurre il pontefice ad un evidente errore di pronuncia.
L’inconfondibile voce di Minà guida il documentario che è prevalentemente in spagnolo eccetto per l’intervista con Monsignor Becciu. Frei Betto invece, teologo della liberazione brasiliana, frate domenicano e scrittore, regala diversi spunti interessanti, sottolineando l’eccezionalità di Cuba e la sua storia, difficile da poter paragonare con altre realtà socialiste.
Sei mesi di riprese e altrettanti di montaggio, per un racconto che è stato rilasciato a pochi giorni dal primo anniversario della visita del Papa a Cuba, un passaggio che si è ripetuto successivamente, lo scorso 12 febbraio quando il pontefice ha incontrato all’aeroporto internazionale José Martí dell’Avana, il Patriarca di Mosca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa.
Uno storico meeting che viene documentato e che sottolinea anche come Cuba sia diventata terra di incontro e di avvicinamento.
La musiche di Silvio Rodrigues e Pablo Milanes accarezzano il documentario che non dimentica le tragedie in giro per il mondo come quella siriana, un campo di battaglia della “terza guerra mondiale a pezzi” combattuta e spesso menzionata dal Papa.
Gianni Minà ci regala così un racconto intenso e curato di Cuba sotto diverse sfumature, sottolineando il peso di un Papa venuto dal Sud, la persona giusta al momento opportuno per cambiare in qualche modo il corso dello storia e mettere la parola fine all’ultimo atto di una Guerra Fredda durata più di cinque decenni.
Photo Credits
www.sanfrancescopatronoditalia.it
Gianni Minà è stato ospite nei nostri studi lo scorso mercoledì, presto sarà in onda l’intervista che parla anche di questo documentario. Seguiteci!