
- Posted by Matteo Ciofi
- On Dicembre 16, 2015
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- Anno Santo, Catechesi, Giubileo, Misericordia, Papa Francesco, Udienza geenrale, Vaticano
Nell’udienza generale di oggi il pontefice si è soffermato nuovamente sul Giubileo e sull’importanza di questo evento.
“Il Giubileo è in tutto il mondo, non soltanto a Roma – ha detto il Santo Padre – ho desiderato che questo segno della Porta Santa fosse presente in ogni Chiesa particolare, perché il Giubileo della Misericordia possa diventare un’esperienza condivisa da ogni persona. L’Anno Santo, in questo modo, ha preso il via in tutta la Chiesa e viene celebrato in ogni diocesi come a Roma. Anche, la prima Porta Santa è stata aperta proprio nel cuore dell’Africa. E Roma, ecco, è il segno visibile della comunione universale. Possa questa comunione ecclesiale diventare sempre più intensa – ha proseguito il pontefice- perché la Chiesa sia nel mondo il segno vivo dell’amore e della misericordia del Padre. Cioè, che la Chiesa sia segno vivo di amore e misericordia”.
Il Papa ha poi fatto riferimento anche al Concilio Vaticano II, alla ricorrenza delle date e al 50esimo anniversario della fine di questo. “In effetti, il Concilio ha contemplato e presentato la Chiesa alla luce del mistero della comunione. Sparsa in tutto il mondo e articolata in tante Chiese particolari, è però sempre e solo l’unica Chiesa di Gesù Cristo, quella che Lui ha voluto e per la quale ha offerto Sé stesso. La Chiesa “una” che vive della comunione stessa di Dio. Questo mistero di comunione, che rende la Chiesa segno dell’amore del Padre, cresce e matura nel nostro cuore, quando l’amore, che riconosciamo nella Croce di Cristo e in cui ci immergiamo, ci fa amare come noi stessi siamo amati da Lui. Si tratta di un Amore senza fine, che ha il volto del perdono e della misericordia”.
Il Papa ha chiesto successivamente che amore e perdono non rimangano solo ed esclusivamente belle parole ma fatti concreti nella vita quotidiana, di tutti i giorni. Allo stesso modo ha sottolineato come “Attraversare la Porta Santa è il segno della nostra fiducia nel Signore Gesù che non è venuto per giudicare, ma per salvare”.
“La salvezza non si compra, è gratis” ha detto il Papa prima di aggiungere a braccio: “State attenti, eh? che non ci sia qualcuno un po’ svelto o troppo furbo che vi dica che si deve pagare: no! La salvezza non si paga. La salvezza non si compra. La Porta è Gesù, e Gesù è gratis! E la Porta, Lui stesso, abbiamo sentito, che parla di quelli che fanno entrare non come si deve, e semplicemente dice che sono ladri e briganti. Ancora, state attenti: la salvezza è gratis”.
Il Santo Padre ha concluso la sua catechesi concentrandosi su due temi, quello della confessione, “Accostarsi al Sacramento con il quale veniamo riconciliati con Dio equivale a fare esperienza diretta della sua misericordia. È trovare il Padre che perdona: Dio perdona tutto. Dio ci comprende anche nei nostri limiti, e ci comprende anche nelle nostre contraddizioni” e al perdono. Su questo argomento, Papa Francesco ha dichiarato: “Quante volte mi sono sentito dire: Padre, non riesco a perdonare. Il vicino, il compagno di lavoro, la vicina, la suocera, la cognata. Ma, tutti abbiamo sentito questo. Non riesco a perdonare. Ma come si può chiedere a Dio di perdonare noi, se poi noi non siamo capaci di perdono? E perdonare è una cosa grande, pure. Non è facile perdonare, perché il nostro cuore è povero e con le sue sole forze non ce la può fare. Se però ci apriamo ad accogliere la misericordia di Dio per noi, a nostra volta diventiamo capaci di perdono”.