- Posted by Matteo Ciofi
- On Luglio 11, 2019
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- Emanuela Orlandi
Nessuna svolta nel caso Emanuela Orlandi, dopo l’apertura delle tombe non c’è stato alcun ritrovamento all’interno delle due tombe.
Questa mattina, alle ore 8:15, dopo una preghiera davanti ai due sepolcri guidata dal Rettore del Collegio Teutonico, sono iniziate le operazioni al Campo Santo Teutonico nell’ambito del caso Orlandi.
Come indicato nel decreto del Promotore di Giustizia Vaticano, le operazioni hanno riguardato la “Tomba dell’Angelo” della Principessa Sophie von Hohenlohe e la tomba attigua della Principessa Carlotta Federica di Mecklemburgo.
Nonostante la tomba indicata dal legale della Famiglia Orlandi fosse quella con l’Angelo che tiene tra le mani un libro aperto con la scritta “Requiescat in pace”, il Promotore di Giustizia – trattandosi di due tombe vicine ed entrambe con una edicola similare – al fine di evitare possibili fraintendimenti su quale potesse essere la tomba indicata, ha disposto l’apertura di entrambe.
Dopo tre ore le operazioni si sono concluse. Le ricerche hanno dato esito negativo: non è stato trovato infatti alcun reperto umano né urne funerarie. L’accurata ispezione sulla tomba della Principessa Sophie von Hohenlohe ha riportato alla luce un ampio vano sotterraneo di circa 4 metri per 3,70, completamente vuoto. In seguito si sono svolte le operazioni di apertura della seconda tomba-sarcofago, quella della Principessa Carlotta Federica di Mecklemburgo. Al suo interno non sono stati rinvenuti resti umani. I familiari delle due Principesse sono stati informati dell’esito delle ricerche.
Le operazioni sono state condotte dal personale della Fabbrica di San Pietro, dal professor Giovanni Arcudi, coadiuvato dal suo staff, alla presenza di un perito di fiducia nominato dal legale della famiglia di Emanuela Orlandi. Presenti ovviamente l’avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, e il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi. Hanno seguito tutte le fasi dell’operazione il Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Gian Piero Milano, e il suo Aggiunto Alessandro Diddi, insieme il Comandante del Corpo della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani.