
- Posted by Matteo Ciofi
- On Giugno 9, 2020
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- Bilancio, Chiesa, IOR, Istituto per le Opere di Religione, Vaticano
Città del Vaticano – Nella giornata di ieri, per l’ottavo anno consecutivo, l’Istituto per le Opere di Religione (IOR) ha pubblicato il bilancio all’interno del Rapporto Annuale. Come evidenziato nella nota ufficiale, il bilancio dell’esercizio 2019 è stato sottoposto a revisione contabile dalla società internazionale Mazars.
Due sono i dati che emergono chiaramente: la conformità ai più elevati standard internazionali ma soprattutto l’impegno di assicurare una piena e continua adesione ai principi e alla dottrina sociale della Chiesa.
Il comunicato afferma che “in data 28 aprile 2020 il Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto ha approvato all’unanimità il bilancio dell’esercizio 2019. Come da Statuto, ha trasmesso il documento alla Commissione Cardinalizia evidenziando la solidità e l’elevata qualità dei dati finanziari dell’Istituto (livello di patrimonio e di liquidità) e la sua conformità ai più elevati standard internazionali. In linea con le indicazioni di Sua Santità Papa Francesco, anche quest’anno la Commissione Cardinalizia ha deliberato la distribuzione integrale degli utili”.
Tre sono i punti finanziari fondamentali per l’Istituto durante il 2019. Il primo fa riferimento ai 5,1 miliardi di Euro come la raccolta dai clienti (Euro 5,0 miliardi nel 2018), di cui 3,4 miliardi relativi al risparmio gestito e alla custodia titoli.
Il secondo punto invece è relativo ai 38 milioni di Euro come utile netto (Euro 17,5 milioni nel 2018), risultato del processo di investimento risk-based e coerente con l’etica cattolica applicato alla gestione dei propri attivi.
Il terzo ed ultimo aspetto che si nota dal bilancio sono i 630,3 milioni di Euro come patrimonio al 31 dicembre 2019 al netto della distribuzione degli utili.
In aggiunta, l’Istituto mantiene un alto livello di liquidità con un coefficiente di copertura della liquidità LCR pari a 443% ed un coefficiente di finanziamento stabile NSFR di 1008%.
Durante il 2019 lo IOR ha incrementato anche gli investimenti IT inclusi quelli relativi all’ingresso nel sistema europeo dei pagamenti SEPA.