
- Posted by Matteo Ciofi
- On Settembre 21, 2016
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- Assisi, Ecumenismo, Incontri, Meeting, Papa Francesco, Vaticano
Ieri mattina dopo la consueta Messa a Casa Santa Marta, il Papa si è recato nuovamente ad Assisi a distanza di sette settimane dall’ultima visita nella cittadina umbra dove si è chiuso l’incontro di oltre 500 leader religiosi del mondo, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Diocesi di Assisi e dalle Famiglie Francescane sul tema: “Sete di Pace: religioni e culture in dialogo”.
Era il 1986 quando San Giovanni Paolo II radunò nello stesso posto i leader religiosi del mondo per promuovere la pace nel segno del dialogo, e questi erano poco più di 100, un numero che oggi si è quintuplicato.
Giunto al Sacro Convento, il Papa ha salutato Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli; poi ancora abbracci con il Patriarca siro-ortodosso di Antiochia, Sua Santità Ignatius Aphrem II, con l’arcivescovo di Canterbury e Primate della Chiesa di Inghilterra, Sua Grazia Justin Welby.
In seguito il pontefice ha pranzato con alcune vittime delle guerre nel Sacro Convento mentre nella Basilica inferiore di San Francesco c’è stata successivamente la preghiera ecumenica dei cristiani.
Nel discorso conclusivo che si è tenuto in Piazza San Francesco il Papa ha parlato della sete di pace di cui ha bisogno il mondo, sottolineando però anche il paganesimo dell’indifferenza, un morbo che intacca il centro stesso della religiosità.
Il Santo Padre ha invitato nuovamente i credenti ad essere artigiani di pace, un lavoro quotidiano che richiede tempo e pazienza ma che allo stesso tempo è determinante per sperare in un mondo più fraterno.
Papa Francesco ha voluto abbinare al termine pace tre termini specifici, tre parole che spiegano ancor di più il significato stesso di pace, come accoglienza, collaborazione ed educazione.
A margine dell’incontro il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo ha invitato a “gesti coraggiosi” per aprire nuove vie al dialogo e alla collaborazione tra culture e religioni, mentre il responsabile della sala stampa del convento, padre Enzo Fortunato, ha evidenziato come da questo incontro si sia alzata forte risposta ai fondamentalismi.
La giornata di Assisi è terminata con un appello di pace che è stato consegnato ai bambini. Un appello che è ripartito dal primo incontro voluto da Karol Woytjla e che ha rimarcato il valore della preghiera e del desiderio di avere un mondo inteso come una grande famiglia di popoli, l’obiettivo di Papa Francesco e dei leader religiosi radunati ad Assisi, il grande desiderio che sognava già 30 anni fa Giovanni Paolo II.
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repubblica.it