
- Posted by Matteo Ciofi
- On Dicembre 12, 2016
- 0 Comments
- 2016, GMG, GMG2016, Nizza, Papa Francesco, Vaticano
Se è vero che un anno bisestile è anche funesto, questo 2016 ha certamente confermato il detto popolare. Si sta per chiudere un anno che ricorderemo anche per tanti disastri, stragi che hanno caratterizzato questi dodici mesi. Il 2015 si era chiuso di fatto con l’attacco terroristico a Parigi, quello che invece volge al termine è stato teatro di altre tragedie: dalle bombe a Bruxelles, al tir di Nizza, episodi sempre legati al terrorismo, fino al recente disastro aereo in Colombia. A tutto questo, se riduciamo la prospettiva al mondo italiano, non si possono dimenticare le 13 giovani morte in Catalogna a marzo, il terribile incidente ferroviario in Puglia che ha spezzato 23 vite e poi il doppio terremoto nel centro Italia che si è portato via quasi 300 persone.
È stato un anno bagnato di sangue, un 2016 in cui una tendenza chiara si è palesata nel mondo occidentale. La Brexit ed il successo di Trump in USA ci raccontano che un vento diverso sta iniziando a spirare, o meglio, sta prendendo sempre più vigore. La situazione socio-politica ci rimanda ovviamente a questioni a noi più vicine, quelle del Santo Padre e del Vaticano. In un anno del genere si è srotolato il Giubileo straordinario che fra morti e disastri non ha mai esitato a mandare messaggi di fraternità e comprensione. Il Dio dell’amore contrapposto a quello secondo cui, per alcuni, ha senso uccidere; l’accoglienza per respingere l’intolleranza e l’insofferenza; così come i “ponti”, decine di volte menzionati dal Papa, anziché i “muri”.
Il 2016 cattolico ha fatto rima con Misericordia, il tema centrale del Anno Santo ed il filo rosso che ha unito gli eventi promossi da Papa Francesco il quale ha voluto dare risalto soprattutto alle persone meno fortunate: carcerati, disabili, rifugiati e senzatetto.
Tra gli eventi di questo Giubileo c’è stata anche la Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia, le Olimpiadi dei giovani fedeli, con Cracovia che è diventata epicentro di preghiera e speranza, un’altra occasione in cui il pontefice non si è lasciato scappare l’opportunità per invitare i partecipanti a vivere con coraggio, ma soprattutto “in uscita”, altro concetto tanto invocato e da applicare alla missione della Chiesa.
Per noi di Salt and Light TV, questi dodici mesi hanno coinciso con tanti momenti importanti fra cui il viaggio in Terra Santa: una splendida esperienza lavorativa ma soprattutto di riflessione. Quei momenti che fanno bene all’anima, dove la scoperta di certi posti si è mescolata con una spiritualità unica, che solo alcuni luoghi in Israele possono regalare.
Già citata precedentemente, la GMG di Cracovia è stata un momento intenso e coinvolgente, tanto lavoro per coprire nel modo migliore un evento dall’enorme valore simbolico. Queste due tappe intermedie ci hanno condotto al trasloco, alla nostra nuova casa, una nuova redazione per continuare a sviluppare contenuti ed idee. Un passaggio epocale, qualcosa che ci spinge al 2017 con tante aspettative ed un rinnovato entusiasmo.
Corre verso la fine in maniera quasi frenetica questo anno bisestile, un 2016 veramente carico di storie e insegnamenti, anche personali. Se devo scegliere una immagine però, non tanto come emblema, ma come fotografia che mi viene in mente subito, è quella di Papa Francesco in silenzio ed in preghiera davanti le macerie del terremoto a settembre. Sarà perché è il disastro che mi ha toccato maggiormente a livello emotivo, o perché vedere il pontefice portare la sua vera e sincera vicinanza a gente disperata ha qualcosa di unico. Semplice ma profondamente potente, come Amoris Laetita, l’esortazione apostolica postsinodale del Papa, un testo che trasmette tanti messaggi pratici e spiegazioni chiare, oltre al richiamo ai sentimenti, quelli a cui speriamo di riavvicinarci nel 2017 in maniera più significativa.