
- Posted by Matteo Ciofi
- On Maggio 1, 2020
- 0 Comments
- 1 maggio, Chiesa, Festa, Lavoratori, Papa Francesco, Storia, Vaticano
Città del Vaticano – Sono tantissimi i paesi del mondo in cui oggi si celebra il primo maggio, giornata dedicata ai lavoratori. Si ricordano infatti le varie lotte per i diritti degli operai, nate originariamente per la riduzione della giornata lavorativa.
La giornata è festiva anche nella Città del Vaticano, dove si commemora San Giuseppe lavoratore, sposo della Beata Vergine Maria e protettore proprio dei lavoratori. Nei Vangeli, diverse volte, viene chiamato “il figlio del carpentiere” oppure “del legnaiuolo” e San Giuseppe rappresenta di conseguenza la dignità del lavoro umano.
Era il 1° maggio del 1955 quando la festa di San Giuseppe Artigiano fu istituita ufficialmente da Pio XII con lo scopo di aiutare i lavoratori a non perdere il senso cristiano del lavoro.
Nella sua ormai consueta messa quotidiana a Santa Marta, stamane il pontefice si è soffermato sul valore di questa giornata ed il significato più profondo del lavoro.
Il Santo Padre ha sottolineato che: “Il lavoro è quello che rende l’uomo simile a Dio, perché con il lavoro l’uomo è creatore, è capace di creare, di creare tante cose, anche creare una famiglia per andare avanti. L’uomo è un creatore e crea con il lavoro. Questa è la vocazione”. Proseguendo nella sua omelia, Papa Francesco ha ricordato che: “L’uomo è coinvolto nel lavorare. È la prima vocazione dell’uomo: lavorare. E questo dà dignità all’uomo. La dignità che lo fa assomigliare a Dio. La dignità del lavoro”.
Da giorni il mondo cattolico si è organizzato per la giornata di oggi, questa sera infatti nella Basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio (provincia di Bergamo), alle ore 21, si terrà un atto di affidamento dell’Italia alla Madre di Dio. L’iniziativa è stata indetta dalla CEI in tempi di pandemia da coronavirus.
Spostandoci invece in Nord America, i vescovi degli Stati Uniti si sono allineati a quelli del Canada nell’iniziativa di consacrare i due paesi alla cura di Maria, Madre della Chiesa, oggi 1 maggio.
Le origini della festa odierna vanno ricercate nella serie di eventi che si consumarono a Chicago nel 1886. Qui infatti i lavoratori erano in sciopero da giorni e manifestavano per il mancato rispetto della legge che istituiva il tetto delle otto ore lavorative quotidiane.
Le rivolte furono represse dalla polizia con diversi morti ma l’escalation di proteste culminò nella manifestazione di Haymarket, la piazza del mercato delle macchine agricole, durante la quale morirono manifestanti ed agenti, a causa di un attentato esplosivo. Quattro anni più tardi, nel 1890, la Seconda internazionale socialista decise di promuovere in tutto il mondo la festa dei lavoratori il primo maggio, una celebrazione che in Italia fu istituita l’anno dopo. Soppressa dal fascismo, fu in seguito ripristinata nel 1945.
Nella storia italiana si associa al 1º maggio anche il ricordo della strage di Portella della Ginestra a Palermo avvenuta nel 1947, quando oltre duemila lavoratori, soprattutto contadini, manifestarono contro il latifondismo. Una banda criminale di Salvatore Giuliano sparò sul corteo dei lavoratori, uccidendone quattordici.
In gran parte del mondo la giornata di oggi è considerata festa, con le eccezioni di USA e Canada in cui si celebra il primo lunedì di settembre, o in Nuova Zelanda dove è celebrata il quarto lunedì di ottobre. In alcuni territori del Nord dell’Australia si festeggia il primo lunedì di maggio, mentre in Svizzera solo in alcuni cantoni si commemora quest’oggi.
Credit: Focus.it