
- Posted by Matteo Ciofi
- On ottobre 8, 2018
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- Cardinal Blase J. Cupich, Cardinal Marc Ouellet, Chicago, Chiesa, Cupich, Papa Francesco, Theodore McCarrick., Vaticano
Dichiarazione del Cardinale Blase J. Cupich, Arcivescovo di Chicago, sulla Lettera Aperta del Cardinale Marc Ouellet.
In una dichiarazione rilasciata dall’Ufficio Stampa del Vaticano sabato 6 ottobre, Papa Francesco ha promesso uno studio approfondito della documentazione presente negli Archivi della Santa Sede in merito all’ex Cardinale, ora Arcivescovo Theodore McCarrick.
Il Santo Padre ha colto l’occasione per rinnovare il suo impegno per affrontare il flagello degli abusi all’interno della Chiesa e fare tutto il possibile per impedirlo. Nella dichiarazione vaticana, il Papa ha anche affermato che la Chiesa non tollererà alcuna copertura o accetterà uno standard diverso per i vescovi che abusano o coprono, definendo questo comportamento “una forma di clericalismo che non è più accettabile”. Questa chiara affermazione non mi sorprende, perché sono convinto che Papa Francesco non ha alcuna esitazione nel seguire un percorso di responsabilità. Come ha osservato durante la sua visita negli Stati Uniti nel 2015: “Seguiremo il sentiero della verità ovunque esso possa condurre”.
La prima puntata di adempiere a questo rinnovato impegno di apertura è arrivata il giorno successivo dal cardinale Marc Ouellet, che ha ricoperto il ruolo di prefetto della Congregazione per i vescovi dalla nomina di Papa Benedetto XVI nel 2010.
In modo autorevole e avvincente, ha fornito una risposta dettagliata alle accuse contro Papa Francesco riguardo al caso dell’Arcivescovo McCarrick.
Il Cardinale Ouellet ha chiarito che il Santo Padre gli ha dato la piena libertà di parlare in un modo che fornisce informazioni basate sulla sua esperienza personale e sui documenti della Congregazione per i Vescovi.
Nella sua veste di Prefetto, il Cardinale Ouellet ha anche invitato a rendere conto di quegli attacchi o di chi invita agli attacchi al Papa e alla Chiesa. A questo spirito, unisco la mia voce a quelle del Prefetto e del Presidente della Conferenza dei Vescovi degli Stati Uniti nell’invitare “tutti nella Chiesa, in particolare i vescovi, a riaffermare la nostra comunione con Papa Francesco che è il visibile garante della comunione della Chiesa cattolica”.
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